Istituto Italiano dei Castelli
L'Istituto Italiano dei Castelli è un’organizzazione culturale senza scopo di lucro, nata nel 1964 su iniziativa di Pietro Gazzola ed eretta in Ente Morale, riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, nel 1991. Oggi si è eretto in ONLUS. La sede legale dell'Istituto è in Castel Sant'Angelo, Roma.
L'organizzazione sul territorio si articola in Sezioni regionali (Sezione del Molise)
Istituto Italiano dei Castelli
Gli scopi dell'Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell'architettura fortificata. Esso si occupa infatti di tutte quelle architetture - torri, castelli, caseforti, città fortificate, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così via - nate per esigenze difensive.
http://www.istitutoitalianocastelli.it/
Profilo e mission dell’Istituto
L’Istituto Italiano dei Castelli è una associazione culturale senza scopo di lucro (ONLUS) costituita per incoraggiare:
lo studio storico, archeologico ed artistico dei castelli e dei monumenti fortificati, per mezzo di:
- inventario e censimento delle architetture fortificate da redigersi per provincia e per categoria
- escussione delle fonti storiche
- assunzione delle ricerche archeologiche
- incremento della ricerca artistica per meglio definire ed aggiornare i valori estetici che caratterizzano i singoli monumenti ed i complessi fortificati
- tutela in senso stretto, attraverso lo studio e la formulazione di appositi strumenti giuridici
- proposte di mezzi legali e fiscali utili alla conservazione attiva e passiva, diretta e indiretta del patrimonio di architettura militare, anche allo stato di rudere
- identificazione dei luoghi o delle entità castellane, allo scopo di inserirli, nell'attività pianificatoria riguardante il territorio
- opera di restauro dell'oggetto, secondo la teoria scientifica più aggiomata
- reperimento dei mezzi necessari all'attuazione dei programmi di rianimazione
- azione sociale e di propaganda tendente ad incrementare quantitativamente e qualitativamente la partecipazione di enti pubblici e privati alle attività dell'Istituto
L'organizzazione sul territorio si articola in Sezioni regionali, cui fanno capo Delegazioni provinciali. Sezioni e Delegazioni, autonome nell'attività nel loro ambito, rispondono nelle linee generali a un Consiglio Direttivo; l'attività di studio e di ricerca è coordinata da un apposito Consiglio Scientifico.
Gli scopi dell'Istituto sono la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione dell'architettura fortificata. Esso si occupa infatti di tutte quelle architetture - torri, castelli, caseforti, città fortificate, rocche, forti, bastioni, conventi fortificati, mura e così via - nate per esigenze difensive.
Queste architetture sono esposte a un grande pericolo, perché tutte hanno perso la loro originaria funzione. Infatti una chiesa o un palazzo, pur se antichi, possono essere utilizzati ancora oggi, con alcuni accorgimenti, per gli stessi scopi per cui sono nati. Vi si può cioè sentir messa, o abitare. Ma un edificio nato cinque o seicento anni con funzioni militari non può essere utilizzato oggi per fare la guerra. O lo si abbatte o, se si vuole mantenerlo in virtù del suo valore storico o artistico, bisogna inventargli un'altra, diversa funzione: funzione che dev'essere compatibile con le strutture e la vocazione del monumento e tale da garantire la reimmissione dell'edificio nella vita attuale. Tale edificio va cioè, come si usa dire, «rivitalizzato»: condizione indispensabile perché riceva le cure e la manutenzione che ne garantiscono la sopravvivenza.
L'Istituto Italiano dei Castelli svolge la sua attività essenzialmente su quattro fronti:
1. Lo studio storico, archeologico e artistico dei castelli e dei monumenti fortificati.
Questa attività comporta una serie di operazioni volte alla conoscenza del patrimonio d'architettura fortificata italiano che vanno dall'inventario e dal censimento delle architetture fortificate (da redigersi provincia per provincia) all'escussione delle fonti storiche e alle ricerche archeologiche. In questo campo rientra anche un continuo e coerente sforzo di meglio definire e aggiornare i valori estetici che caratterizzano i singoli monumenti e i complessi fortificati e di affinare le tecniche per il loro studio.
2. La loro salvaguardia e conservazione.
L'Istituto opera infatti sia per la tutela in senso stretto delle architetture fortificate, attraverso lo studio e la formulazione di appositi strumenti giuridici, sia per dar vita a un quadro culturale, sociale e legislativo che favorisca tale conservazione. Rientrano in questo scopo lo studio e la proposizione di proposte di mezzi legali e fiscali utili per la conservazione attiva e passiva, diretta e indiretta, del patrimonio di architettura militare.
3. L'inserimento delle architetture fortificate nel ciclo attivo della vita moderna.
Ottenere tale inserimento è il fine ultimo per cui opera l'Istituto. Si tratta infatti di mettere a disposizione della comunità i beni culturali - in questo caso l'architettura fortificata - tramandataci dai nostri padri, consentendone una fruizione il più possibile ampia, diffusa e rispettosa. Essa comporta molteplici attività. Tra queste, l'identificazione dei luoghi o delle entità castellane, allo scopo di inserirli nell'attività pianificatoria riguardante il territorio; l'opera di restauro delle architetture, effettuata secondo la teoria scientifica più aggiornata; il reperimento dei mezzi necessari all'attuazione dei programmi di riuso e rivitalizzazione.
4. La sensibilizzazione scientifica e turistica dell'opinione pubblica.
Si tratta di un'operazione fondamentale, senza la quale è difficile avviare e condurre in porto le altre. L'Istituto svolge perciò un'intensa azione sociale e di propaganda tendente ad incrementare quantitativamente e qualitativamente la partecipazione alle sue attività di enti pubblici e privati e a diffondere in strati sempre più larghi della popolazione la conoscenza, l'apprezzamento e la volontà di tutela delle architetture fortificate.